This poignant selection of artifacts-and their stories-from September 11 provides an official, lasting record of that day's experience. In both text and photography, the story of September 11 is told through a selection of powerfully moving artifacts from the 9/11 museum's collection that serve as touchstones to the day and its aftermath. From crushed FDNY trucks to the steel that was pierced as planes struck the Twin Towers, from victims' property pulled from the wreckage and returned to families (who later donated the property to the museum) to spontaneous memorials collected from around Ground Zero, the array of objects tell complex and often surprising stories. Poignant artifacts as monumental as the Vesey Street staircase-which offered an escape for thousands fleeing the towers-and as intimate as a loved one's wedding band or last recorded phone message are selected to illuminate people's experiences during and after September 11, 2001, and February 26, 1993. T
Il Sacro bosco di Bomarzo, ideato dal Principe Vicino Orsini nel 1552, è comunemente definito Parco dei mostri per la presenza di sculture fantastiche e grottesche disseminate in un terreno boscoso. Il paesaggio presenta una minacciosa popolazione di massi, generata da un sommovimento tellurico: rocce, scolpite sul posto, si sono animate prendendo forma di terribili creature disseminate lungo percorsi scoscesi, tra alberi e vegetazione selvaggia. Il giardino, anche se inserito nella cultura architettonica naturalistica del secondo Cinquecento, costituisce un unicum, in quanto si differenzia dai raffinati giardini all'italiana rinascimentali caratterizzati da rigore e simmetria delle forme. Il Sacro bosco si presenta come un'avventurosa sequenza di apparizioni, ora spaventevoli, ora amene, che il visitatore scopre l'una dopo l'altra nel verde della selva, con stupore senza un ordine logico senza un percorso stabilito. Autentico labirinto di simboli avvolge chiunque ci si addentri fisicamente e intellettualmente, offrendo soluzioni del tutto irregolari. L'ideatore del singolo giardino è riuscito, con i suoi elementi giganteschi, a creare un rapporto sconcertante con la natura. L'incubo e la spensieratezza del Bosco magico sono delle forti componenti che si ritrovano nei poemi cavallereschi, in voga in quel periodo, immergendo il parco in una zona di incontro tra arte e letteratura. Nei poemi cavallereschi la parola sacro sta per magico e stregato come il tema centrale del Sacro bosco, dove la selva stregata sottopone il cavaliere ad una serie di terribili sfide che costituiscono i diversi aspetti delle difficoltà che l'eroe deve superare (allegoria delle difficoltà della vita). Il principe Vicino Orsini colto signore di Bomarzo, volle fortemente realizzare il suo giardino che divenne uno dei più importanti del cinquecento, ma anche quello che più di tutti rimane avvolto nel mistero. La colorazione delle statue: Secondo il testo ''Gli incantesimi di Bomarzo, il Sacro bosco tra arte e letteratura'' del critico d'arte Maurizio Calvesi, le statue, per volere del principe Orsini erano dipinte con colori puri e vivaci, rosso carminio, bianco, azzurro oltremare, viola, particolare che prende spunto dai poemi cavallereschi dove si ritrovano nelle descrizioni dei draghi e delle iene dell'Amadigi, e nell'Orlando Furioso.
Product details
- Paperback | 28 pages
- 26 Oct 2017
- Scienze e Lettere
- Roma, Italy
- Italian
- 8866871257
- 9788866871255
Download The sacred wood of Bomarzo. Colouring Book (9788866871255).pdf, available at ebookdownloadfree.co for free.
Komentar
Posting Komentar